Trapani: saline, giardini e templi peccaminosi

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La fama di Trapani è cresciuta molto negli ultimi anni – tuttavia non a causa delle sue molte attrattive ma quasi unicamente come destinazione di voli low-cost. Tra i tanti visitatori che iniziano il loro viaggio in Sicilia all'aeroporto di Trapani sono purtroppo veramente pochi quelli che approfittano delle tante meraviglie che questo angolo di Sicilia ha da offrire.

Il leitmotiv di questo sito, come avrete già percepito, è quello di suggerirvi i segreti ed i vantaggi di una vacanza invernale in Sicilia. E a dir la verità Trapani rappresenterebbe un'eccezione in questo caso: le attrattive infatti che andremo a presentarvi offrono il loro meglio soltanto in estate, essendo tutte in strettissima relazione con il mare.

Ad ogni modo, durante il nostro viaggio verso Trapani faremo alcune soste nei dintorni per consigliarvi alcune attività che potrebbero andare bene anche durante una vacanza invernale e che vi aiuteranno a scoprire il lato verde dell'isola, un aspetto quasi del tutto trascurato dai circuiti turistici tradizionali, e pertanto delle chicche per pochi fortunati.

Autrice

Britta Bohn

Le informazioni in questa pagina provengono dalla nostra esperta della Sicilia Britta Bohn.

Britta si occupa della vita quotidiana e della vita in Sicilia da oltre 20 anni.

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Indice

Come arrivare a Trapani

Mappa per una gita a Trapani
  • tragitto dall'uscita autostradale di Segesta fino al Monte Erice.
  • tragitto dal Monte Erice fino al Museo del Sale di Trapani.
  • ritorno dal Museo del Sale.
  • percorso per il centro storico.
  • parcheggi al porto, al margine meridionale della città.
  • zona pedonale - Via Torre Arsa - Corso Vittorio Emanuele.
  1. Bosco d'Arcudaci - parcheggio.
  2. Bosco d'Arcudaci - panorama
  3. Buseto Palizzolo - parcheggio
  4. Buseto Palizzolo - Villa Comunale

Case Vacanze

Sicilia - Case vacanza

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Moda dalla Sicilia

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The Essence of Sicily

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Video emozionale sulla Sicilia di John Robertson

Trapani in auto

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Trapani è collegata alla rete autostradale siciliana attraverso la A29dir. Questa termina poco prima della città per poi congiungersi al raccordo autostradale.

Nel caso in cui desiderate visitare prima ciò che si trova fuori dalla città (dal punto 1 al punto 6 nella cartina in alto) lasciate la A29Dir già all'uscita autostradale di Segesta (linea blu).

Se invece desiderate visitare innanzitutto il simbolo di Trapani, e cioè le saline, seguite, alla fine del raccordo autostradale la linea viola fino al Museo del Sale. Vi raccomandiamo di fare attenzione al ritorno, perché a causa di un senso unico di circolazione la strada sarà diversa da quella che farete all'andata (linea rossa).

Se invece il vostro obiettivo iniziale è il centro storico seguite la linea verde fino al porto. Lì, lungo il lungomare di via Regina Elena troverete molti parcheggi. Potrete visualizzarli impostando la cartina in alto nella modalità Satellite e ingrandendola attorno al punto 9.

Trapani in treno

Trapani in treno

Per tutti quelli che amano il connubio mare – città, la posizione del centro storico di Trapani è la vera e propria realizzazione di un sogno. Peccato soltanto che il collegamento alla rete ferroviaria di questa città non sia altrettanto entusiasmante.

Una volta a Trapani infatti, potrete utilizzare il treno soltanto per raggiungere le città vicine, come ad esempio Marsala. Per quelle più lontane dovrete invece servirvi dei pullman, molto efficienti in questa zona dell'isola, gli stessi, per intenderci, che collegano il centro città al vicino aeroporto.

Adesso però ci occuperemo di due località che si trovano immerse nella campagna trapanese. E purtroppo queste meraviglie naturali sono raggiungibili unicamente col mezzo di trasporto meno rispettoso della natura – l'auto.

Bosco d'Arcudaci – Il polmone verde di Trapani

Bosco d'Arcudaci – Il polmone verde di Trapani

La cultura greca e quella romana costituiscono le radici dell'odierna cultura europea. Le radici però, oltre a metterle, le strapparono anche: con loro infatti cominciò la storia della deforestazione.

Che portò nel corso dei secoli ad una vera e propria carestia del legno in tutta Europa. Per reagire a questa tendenza dal XIX sec. in poi, e in particolare dopo la seconda guerra mondiale, si cominciarono a realizzare opere di rimboschimento.

Un esempio riuscitissimo al riguardo è il Bosco d'Arcudaci (precedentemente Bosco Scorace), il polmone verde di Trapani. In alcuni punti si è inselvatichito così tanto che i visitatori meno esperti dal punto di vista botanico riescono a mala pena a credere a quanto sia giovane questo bosco.

Intanto alcune rare specie sia animali che vegetali hanno ricominciato a sentirsi a casa. Tra le meraviglie vegetali troviamo in particolare i funghi, come ad esempio l'ovolo buono. Gli antichi Romani lo chiamavano "Cibo degli Dei". No, questo nome non fa riferimento a presunti effetti inebrianti, ma semplicemente vuole esprimere il suo gusto divino. Motivo per il quale oggigiorno è sempre più difficile trovarlo.

Per fortuna quindi che i siciliani abbiano ripreso a curare i propri patrimoni verdi.

Villa Comunale di Buseto Palizzolo

Trapani - Villa Comunale di Buseto Palizzolo

Buseto che?
Ok, concesso, anche molti Siciliani non conoscono la piccola città di Buseto Palizzolo alle porte di Trapani. E anche quelli che la conoscono spesso non sanno nulla del tesoro che si nasconde in questa città.

Tutto ebbe origine da un'idea dell'architetto Sebastiano Maltese: negli anni '70 e '80, come da tradizione dei giardini italiani, rimise in sesto la vegetazione della Villa Comunale di Buseto Palizzolo.

E ottenne così un giardino, che può forse non accontentare il gusto di tutti ma che, grazie alla presenza di fantastiche piante, è sicuramente di forte stimolo alla fantasia. Fra le tante attrazioni della Villa troviamo infatti: un cedro che a causa della forma dei suoi rami viene chiamato "albero delle streghe"; cipressi che sembrano abbracciarsi e che formano il "Viale degli Innamorati"; o un salice piangente poco più in là in cui si possono scorgere le lacrime di una donna.

Le lacrime sono anche al centro del principale monumento della Villa, quello in ricordo delle vittime di entrambe le guerre mondiali. La Villa Comunale è il principale motivo di orgoglio dei cittadini di Buseto Palizzolo e un'attrazione da non lasciarsi scappare per i visitatori in Sicilia.

Monte Erice - Impressioni urbane

Monte Erice - Impressioni urbane

Monte Erice – Dai templi peccaminosi alla fisica teorica

Monte Erice – Dai templi peccaminosi alla fisica teorica

Il Monte Erice, situato alle porte di Trapani, ha da sempre esercitato un fascino particolare, quasi magico, sia sui Siciliani che sugli stranieri. Già il nome ne è un indizio, deriva infatti da Eryx, uno dei figli della Dea Greca Afrodite.

I greci non furono comunque i primi ad arrivare sul monte, Cartaginesi e Fenici vi avevano infatti già eretto e dedicato un tempio alla Dea dell'amore Astarte. Divinità che i Greci sostituirono con il culto di Afrodite, a cui seguì a sua volta la versione Romana Venere.

Tutta questa concentrazione di amorosi sensi può tuttavia portare anche a dell'altro, c'è chi dice infatti che la ricchezza di questi templi derivasse soprattutto dalla prostituzione. Un'ipotesi comunque non supportata da prove e che viene sempre di più messa in discussione.

Attualmente Monte Erice è una frazione del comune di Erice, dove sono rimaste soltanto alcune centinaia di abitanti, che quasi si decuplicano durante il periodo estivo a causa dei vacanzieri stagionali e dei turisti, che nella maggior parte dei casi visitano Erice in giornata utilizzando la funivia o il bus. Ciò che li attrae sono le tantissime meraviglie che un borgo medievale praticamente intatto può offrire, per non parlare dello stupendo panorama circostante: colline da una parte, il mare dall'altra e al centro lo scintillio multicolore delle saline di Trapani.

Non c'è quindi da stupirsi se alcuni scienziati hanno scelto Erice per i loro incontri. La Fondazione e Centro per la Cultura Scientifica Ettore Majorana organizzava in passato corsi estivi di Fisica Teorica e offre attualmente corsi annuali di Scienze Naturali. Non a caso Erice viene anche detta "città della scienza".

Ettore Majorana, da cui l'organizzazione prende il nome, era un fisico siciliano che, se non fosse morto a 32 anni, avrebbe avuto tutta la stoffa per diventare un Archimede (anche lui era siciliano) o un Galileo del XX sec.

Museo del Sale

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Senza sale a sufficienza, si sa, ogni pietanza può risultare insapore. Per questo in passato veniva addirittura considerato come "l'oro bianco". E anche la parola "salario" aveva in origine a che fare con il sale, nonostante adesso potrebbe sembrarci alquanto strano, trovandolo al supermercato tra i beni di consumo più economici.

Che l'oro bianco sia oggi un bene così accessibile a tutti, lo si deve all'estrazione industriale del sale praticata a partire dal XIX sec. Prima di allora infatti lo si estraeva da alcuni spessi sedimenti che si trovavano nel sottosuolo.

Una seconda possibilità per ottenere del sale era per mezzo dell'evaporazione naturale. E per farlo si necessitava di una costa perfettamente pianeggiante e di settimane ininterrotte di sole splendente, proprio le caratteristiche naturali che presenta Trapani. Se impostate la cartina in alto nella modalità Satellite, sarete in grado di vedere molto bene le enormi saline, le stesse che in passato rendevano Trapani una delle città più ricche della Sicilia.

La maggior parte delle Saline di Trapani si trovano oggi all'interno di una riserva naturale, un vero e proprio paradiso, dove prosperano persino i fenicotteri, che attrae ogni anno sempre più turisti. All'interno del Museo del sale verranno mostrate ai visitatori le antiche tecniche di lavorazione del sale. Ve ne consigliamo la visita soprattutto in estate, quando le saline sono avvolte da una particolarissima atmosfera che vi farà avere la sensazione di camminare tra vere e proprie nuvole di sale.

Le saline dall'alto

Le saline dall'alto

Casina delle Palme

Trapani - Casina delle Palme

Una delle personalità più conosciute di Trapani era Francesco La Grassa, nato alla fine del XIX sec. da una ricca famiglia molto sensibile alle arti in genere.

Come si suol dire, buon sangue non mente, e infatti Francesco La Grassa divenne ben presto un architetto dalla carriera sfavillante, al punto di diventare uno dei massimi esponenti dello stile Liberty, forse l'unico fra questi che non viveva a Roma, come ci si sarebbe aspettati dal suo prestigio, ma in una piccola città come Trapani.

A testimonianza di come i siciliani abbiano e mantengano un rapporto particolare con la loro terra natia. E per fortuna, altrimenti chi visita Trapani e dintorni non avrebbe la possibilità di imbattersi nelle molte opere costruite da La Grassa durante il XIX sec. Una delle più conosciute è Casina delle Palme, edificio che ospita attualmente un ufficio turistico e un piccolo teatro all'aperto.

La fontana di Saturno

Trapani - La fontana di Saturno

Essendo una penisola, il centro storico di Trapani è quasi interamente circondato d'acqua. Ciononostante la città aveva in passato molti problemi riguardo l'approvvigionamento dell'acqua potabile, sfortunatamente l'acqua marina è, difatti, salata. Ma, paradossalmente, proprio il sale, a partire dal XIV sec. portò alla soluzione del problema.

L'estrazione del sale aveva reso Trapani una città molto ricca, che poteva finalmente permettersi un acquedotto. Questo portava l'acqua dalle vicine montagne fino ad una fontana, diventata oggi una delle principali attrazioni della città. La fontana ha mantenuto il nome dell'antico Dio Romano Saturno, divinità protettrice di Trapani. Persino il nome della città deriva dalla divinità, per esser precisi dalla versione Greca, Kronos.

Il suo utensile preferito era la falce, chiamata nell'antica Grecia "Drepanon". La leggenda narra che a Kronos, e quindi a Saturno, sia caduta una falce nel Mediterraneo e che si sia trasformata nella penisola su cui si trova il centro storico di Trapani, originariamente chiamata appunto "Drepanon".

Zona pedonale e Palazzo Cavarretta

Trapani - Zona pedonale e Palazzo Cavarretta

A nord, rispetto alle saline, si trova la città di Trapani. Se inclinate un po' la cartina in alto potrete vederla in tutta la sua grandezza. Ciò che attira maggiormente i visitatori è sicuramente la lingua di terra ad ovest della città, che racchiude il centro storico di Trapani con le sue centralissime zone pedonali di Corso Vittorio Emanuele e di via Torre Arsa.

Le zone pedonali in Sicilia non sono ancora molto diffuse e, a causa della particolare struttura dei suoi borghi medievali, purtroppo di non facile realizzazione. Trapani rappresenta infatti un'eccezione, a tutto vantaggio del suo centro storico, dal quale potrete raggiungere in un paio di minuti sia il porto a sud della città che le spiagge a nord.

Palazzo Cavarretta è il vero simbolo del centro storico. Sede dell'amministrazione comunale, è una delle attrazioni preferite da chi visita Trapani. L'edificio ha da sempre ospitato organismi di potere e venne perciò a lungo chiamato Palazzo Senatorio. Il nome "Cavarretta" deriva da una delle grande personalità trapanesi: Giacomo Cavarretta, discendente di un'antica famiglia nobile siciliana, era stato nel XVII sec. ammiraglio di uno degli ordini di Cavalieri fondati durante le Crociate.

Il suo prestigio e una cospicua donazione per la restaurazione del Palazzo Senatorio portarono alla decisione di chiamarlo "Palazzo Cavarretta". Nei 300 anni che sono trascorsi il palazzo è stato spesso restaurato, subendo a volte delle modifiche. I caratteristici orologi, ad esempio, vennero aggiunti all'inizio del XIX sec.

Il centro storico di Trapani in 90 secondi

Il centro storico di Trapani in 90 secondi

Mercato del pesce

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Il mare naturalmente non porta con sé soltanto il sale, ma anche dell'ottimo pesce. L'antico mercato del pesce era uno dei punti d'incontro principali della città. Oggi è più che altro un'attrazione per turisti e sede dei più diversi eventi culturali a Trapani.

Ne è un esempio lo Street Food Festival, come potete vedere nel video a destra. A causa della sua forma particolare e del contrasto creato dai colori del mare e del cielo che lo circondano è davvero un ottimo soggetto per fotografi.

Meno considerata ma esteticamente altrettanto affascinante è invece una fontana che ci riporta di nuovo agli antichi Greci. E' dedicata infatti alla Dea dell'amore Afrodite. Un aspetto forse poco romantico ma che alcuni esperti di metallurgia potrebbero ritenere interessante è che la fontana è l'unica in Sicilia ad esser stata costruita in ghisa.

Torre di Ligny

Trapani - Torre di Ligny

Con la Torre di Ligny ci occupiamo nuovamente di un edificio dall'aspetto prettamente militaresco. Trapani infatti non era soltanto ricca, bensì una città di particolare interesse strategico. Era logico quindi posizionare una torre di avvistamento proprio sulla punta della penisola – la Torre di Ligny. Fu costruita nel XVII sec. e venne utilizzata persino durante la Seconda Guerra Mondiale.

La Torre di Ligny è attualmente sede di un museo regionale; l'importanza strategica di Trapani come estremità occidentale della Sicilia è comunque rimasta: l'aeroporto militare di Trapani è stato infatti utilizzato come base d'appoggio per gli interventi aerei a supporto dei movimenti di opposizione in Libia.

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